L’ossessione di farsela addosso. Ebbene sì, l’ansia di andare in bagno. Di Giulio De Santis – Psicologo a Milano, Bologna, San Benedetto del Tronto

Mai sentito parlare di colite nervosa? È solo un nome per descrivere una situazione ben conosciuta nel mondo della psicologia. Certe persone sono pervase da un’ansia costante derivata dal pensiero continuo di dover avere a che fare con un improvviso attacco di mal di pancia che li obbliga ad andare in bagno, ebbene sì: la paura di farsela addosso, sia per quanto riguarda l’evacuazione che la minzione. Sebbene possa sembrare una situazione comica, essa si rivela spesso nel suo lato più tragico poiché a causa di questa credenza non solo si inizia ad attuare una serie di precauzioni ed evitamenti che invalidano la giornata e la qualità della vita in maniera costante, ma si provoca letteralmente un reale mal di pancia dovuto alla situazione ansiosa costruita dalla preoccupazione stessa, che si trasforma in dissenteria o nel bisogno impellente di urinare. In alcuni casi vi è un episodio scatenante in cui si è stati molto male o durante il quale si è sperimentata una incapacità di controllo, in altri no, la preoccupazione è solo cresciuta in maniera esponenziale a causa a volte di un virus intestinale o di un comune mal di pancia o di una situazione nella quale non si è stati capaci di contenere l’urina per altri motivi. Così si inizia ad evitare di uscire per paura di trovarsi in un luogo in cui non c’è un bagno vicino, o se si esce ci si deve organizzare con una mappa mentale dei bagni più vicini agli eventuali posti che si frequenteranno, si inizia a parlarne con amici e familiari, si fanno visite mediche specialistiche per escludere la possibilità di patologie organiche, si evitano i mezzi in cui non ci sono bagni, in genere si preferisce sempre uscire con la propria auto per non essere dipendenti da altri, così da poter scappare alla ricerca di un bagno nell’eventualità di un attacco, si inizia ad evitare di bere e mangiare cibi ritenuti “pericolosi” come bevande fredde o calde, verdure, alcol (per paura di perdere il controllo), a volte anche yogurt…ognuno ha le sue. Alcune persone creano dei veri e propri rituali prima di uscire durante i quali si devono assicurare di aver evacuato tutto quello che hanno mangiato o di aver espulso l’ultima goccia di urina così da non dover correre il rischio di essere costretti ad andare in bagno durante la giornata; spesso si utilizzano anche le sigarette e il caffè come veicolatori di stimolo, a volte ci si crea appositamente l’ansia attraverso l’immaginazione delle peggiori fantasie così da poter stimolare ulteriormente le sensazioni. Poi si arriva ai farmaci, in genere si parte con l’antidiarroico, poi si passa all’antispastico (antispasmico) e quando si arriva a capire che è un problema psicologico alla fine si passa agli psicofarmaci, come se essi fossero in grado di cambiare un pensiero.

È come se ci fosse una guerra tra la mente e l’apparato gastrointestinale o quello uretrale, in cui l’una non fa che pensare all’altro e l’altro a sua volta le dà sempre più da pensare.

Questo disturbo è tanto invalidante quanto semplice da curare, da questa trappola si può uscire in tempi brevi e senza utilizzo di farmaco alcuno, servono “solo” degli stratagemmi particolari che rendano possibile la pace tra le due entità in “guerra”. La terapia breve strategica utilizza dei protocolli di trattamento specifici per questo tipo di situazioni in grado di risolvere in modo rapido e definitivo il problema in ogni sua variante.

Dr. Giulio De Santis

PSICOLOGO – PSICOTERAPEUTA

Specialista in

PSICOTERAPIA BREVE STRATEGICA

Affiliato al CTS di Arezzo diretto dal Prof. Giorgio Nardone

Coordinatore CTS – Bologna

Riceve a: Milano, Bologna, San Benedetto del Tronto

Tel.: 3333763710 e-mail: desantisgiulio@gmail.com

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Comments
8 Responses to “L’ossessione di farsela addosso. Ebbene sì, l’ansia di andare in bagno. Di Giulio De Santis – Psicologo a Milano, Bologna, San Benedetto del Tronto”
  1. Viola ha detto:

    Buongiorno, ho letto il suo articolo e mi ci trovo al 100%. Purtroppo questo tipo di ansie le ho da diverso tempo, ero riuscita a superarle ma da un paio di anni sono tornate, forse più “cattive” di prima. Ho un’offerta di lavoro che non so se accettare per questo motivo, e comincerei fra meno di un mese. Ha dei libri da consigliarmi al riguardo? Vorrei essere più serena e riprendere in mano la mia vita senza essere condizionata sempre da questi problemi..

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    • giuliodesantis ha detto:

      Salve, mi perdoni il ritardo con il quale la rispondo, purtroppo non conosco libri a riguardo, l’esperienza che ho l’ho fatta tutta sul campo.
      Cordialmente,
      Giulio De Santis

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    • Angy ha detto:

      ciao Viola!
      Io sono “affetta” dalla tua stessa patologia da 14 anni.
      Mi piacerebbe tanto sapere se l’hai superata e come… Oppure parlarne un po’ , senza vergogna, visto che, per quanto mi riguarda, nessuno mi capisce e mi fanno solo vergognare.
      Ciao 🙂

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      • taty ha detto:

        Ciao Angy, anche io ho questo problema da sempre. Mi piacerebbe parlarne un po con te e confrontarci.. Sei la prima a cui lo dico e vorrei tanto sfogarmi con qualcuno che mi capisce.
        Grazie =) ciao ciao

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      • giuliodesantis ha detto:

        In quanto amministratore e fondatore di questo blog dovrei essere contento del fatto che le persone interagiscono fra loro. Al contrario, me ne rammarico, perché so bene che una delle tentate soluzioni disfunzionali che mantengono il problema anziché risolverlo è proprio la condivisione e la socializzazione dei sintomi. Chiederò ai miei ex pazienti con i quali ho già risolto il problema di portare la loro testimonianza, anche se dubito che lo faranno per questioni di privacy. La soluzione è semplice e ci siete già vicino. Mandatemi una mail in privato e vi indicherò il terapeuta più vicino alla vostra residenza.

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