Emetofobia: la paura di vomitare – di Giulio De Santis Psicologo a Milano, Bologna, San Benedetto del Tronto

Tra tutte le fobie sicuramente questa è una delle più curiose: la fobia di vomitare. Chi è affetto da questo disturbo vive quotidianamente l’incubo di avere a che fare con il vomito. Infatti la paura non si limita al vomitare, ma viene allargata al vomito in generale. Se qualcuno di voi sta già scuotendo la testa poiché la ritiene una cosa spiacevole per tutti, rimarrà sorpreso dal venire a conoscenza di quello che questa fobia può indurre a fare. Se è certo che nessuno di noi sarebbe contento di trovare una chiazza di vomito per strada, a nessuno verrebbe in mente di evitare di indossare delle scarpe aperte per suddetto timore a meno che non abbia una vera e propria fobia. Ma questa è solo una delle precauzioni che mette in atto  chi è affetto da questo disturbo, dato che anche con le scarpe chiuse queste persone sono portate a scegliere il tragitto più lungo per arrivare ad un determinato luogo per evitare di passare per strade frequentate da studenti o da clochard: senza parlare degli evitamenti! Si inizia ad evitare il traghetto, la barca, l’autobus, fino ad arrivare ad evitare di uscire con amici se il ristorante non ha quei cibi “sani” senza i quali si è a rischio “vomito”. Si evita di guardare i film in compagnia, una scena di vomito metterebbe in imbarazzo con tutti i presenti, se si è soli solitamente si controlla tutto il film mandandolo avanti velocemente senza audio; si evita di avere a che fare con animali, anche se li si amano, perché potrebbero vomitare in qualunque momento senza avviso e non si sarebbe in grado di pulire; si evitano i rapporti con i bambini piccoli perché vomitano troppo spesso e, ancora una volta, senza avviso; si evita di uscire troppo tardi la sera e si evita di frequentare locali dove ci sono ragazzi giovani che si ubriacano; si evitano le corse lunghe per la paura di dover vomitare per lo sforzo e si è incapaci di aiutare qualcuno che sta male per il bisogno di fuggire o perché si rimane paralizzati. Ovviamente non si esce mai se non si ha in tasca il plasil o qualche speciale pastiglia o gomma da masticare che abbia il magico potere di cambiare il triste destino di tale infausta circostanza, come se le pastiglie avessero il potere di cambiare un pensiero! Nei peggiori casi anche pronunciare la parola “vomito” può far inorridire e provocare pericolose reazioni, lo sanno bene i partner delle persone che hanno questa fobia, i quali spesso, da bravi “partner fobici”, con le migliori intenzioni finiscono per far parte del problema, perché rassegnate a sottostare a tutti i rituali, gli evitamenti e le precauzioni che pensano debbano essere adottate per far star bene la persona amata, ma che in realtà mantengono ed alimentano il disturbo. A volte la rassegnazione li porta anche, in caso di contagio da virus intestinale, a decidere di dormire in camere o addirittura case separate, poiché un eventuale propagazione sarebbe impensabile, ma anche solo il vedere qualcuno vomitare o sentirne l’odore sarebbe incontemplabile.

Sebbene si possa fare dell’ironia su questo bizzarro problema, è evidente che non c’è niente di divertente per chi ne soffre, spesso in preda alla disperazione dovuta al senso di frustrazione derivante dal combattere contro un nemico troppo grande.

La terapia breve strategica adotta protocolli specifici per questo tipo di disturbo che hanno dimostrato di avere un alto valore di efficacia ed efficienza, con risultati sbalorditivi già dopo le prime sedute.

Dr. Giulio De Santis

PSICOLOGO – PSICOTERAPEUTA

Specialista in

PSICOTERAPIA BREVE STRATEGICA

Affiliato al CTS di Arezzo diretto dal Prof. Giorgio Nardone

Coordinatore CTS – Bologna

Riceve a: Milano, Bologna, San Benedetto del Tronto

Tel.: 3333763710 e-mail: desantisgiulio@gmail.com

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