L’ossessione per il passato di Giulio De Santis – Psicologo a Milano, Bologna, San Benedetto del Tronto
Può capitare di avere a che fare con persone ossessionate dal proprio passato, in genere hanno un rimorso o un rimpianto: “Non avrei dovuto fare quello che ho fatto!” oppure – “Non avrei non dovuto fare quello che mi era stata data l’occasione di fare!” – sono le situazioni in cui non ci si perdona di aver commesso uno sbaglio o di non essere riusciti ad aiutare qualcuno; si vorrebbe cambiare l’incambiabile, cancellare l’incancellabile.
Un esempio può essere una persona che ha tradito la fidanzata e non se lo perdona, ha il pensiero fisso che avrebbe dovuto evitare di farlo ma lo ha fatto perché ha perso il controllo e si tortura perché si sente colpevole. In questi casi si nota una difesa talmente elevata che, se fallita, potrebbe portare il soggetto a pensieri autodistruttivi per mancanza di vie di fuga, o alla psicosi come via di fuga.
Quando invece la difesa è nei confronti degli altri, si osserva una difficoltà nel dimenticare o perdonare degli episodi vissuti come troppo offensivi, ci si deve perciò assolutamente difendere dagli altri, imperdonabili per aver fatto o non fatto qualcosa. A volte la rabbia può essere nei confronti del caso o di dio, è il caso delle domande tipo – “Perché è successo quell’incidente?” “Perché dio ha fatto morire il mio amico e non l’assassino a piede libero?” – c’è sempre, nell’ossessionato dal passato, una rimuginazione basata su ciò che è stato fatto o ciò che non è stato fatto, ciò che poteva essere fatto e ciò che non è stato fatto, ciò che poteva essere fatto in modo differente ed è invece stato fatto in un altro modo, fino a far scattare la rabbia per l’impotenza di agire.
Molti depressi rientrano in queste categorizzazioni, questo è uno dei motivi che ha portato il CTS di Arezzo ad evitare di considerare la depressione come un sistema percettivo reattivo, ma solo come una patologia che ne copre un’altra. La depressione, pertanto, rappresenta l’effetto di un’altra patologia; un depresso con atteggiamento vittimistico può essersi illuso di poter trovare un aiuto e invece gli altri non lo hanno aiutato, ma spesso questo accade proprio per via della sua posizione vittimistica. Al contrario, può essersi illuso di essere capace di poter aiutare qualcuno e non ci è riuscito, come nelle persone con manie di grandezza. Queste sono delle osservazioni che permettono di mettere in risalto il continuum esistente tra ossessione, dubbio patologico e paranoia e che evidenziano come a loro volta le patologie possano evolversi in altre differenti, in un’escalation che può giungere fino ai deliri e alle manifestazioni psicotiche.
Allo stesso modo si può notare una ossessione compulsiva da senso di colpa, di solito rispetto a qualcosa accaduto nel passato e che si ritiene possa accadere nel futuro, con il risultato di un tentativo di controllo del futuro tramite rituali propiziatori. Se invece non c’è il “coraggio” di affrontare tali situazioni neanche con i rituali, può esserci la possibilità che si inizi ad evitare le situazioni ritenute pericolose sulla base degli avvenimenti passati e trasformarsi in quello che il DSM chiama “disturbo evitante di personalità” e che per certi aspetti ricorda anche la “fobia sociale”.
Nei casi in cui la rabbia è nei confronti di qualcosa avvenuto nel passato, in genere non si vive il presente come si vorrebbe, ma con la sensazione persistente che ci sia qualcosa che non torna, si vorrebbe cancellare quell’evento o cambiarlo, con il risultato che spesso si rimane con la sensazione di non essere stati capiti o di non essere stati ascoltati, in genere non si assiste ad una rinuncia alla propria vita, ma il passato influenza costantemente il presente impedendo di vivere al meglio ogni suo attimo.
Dr. Giulio De Santis
PSICOLOGO – PSICOTERAPEUTA
Specialista in
PSICOTERAPIA BREVE STRATEGICA
Affiliato al CTS di Arezzo diretto dal Prof. Giorgio Nardone
Coordinatore CTS – Bologna
Riceve a: Milano, Bologna, San Benedetto del Tronto
Tel.: 3333763710 e-mail: desantisgiulio@gmail.com